Ciao Roma
Le cose che ho da dire sono tante e tali che mi sarà impossibile scriverle con ordine e chiaramente. È già gran cosa aver la voglia di scrivere, mentre per le vie di Roma risuonano ancora le grida del primo entusiasmo che descrive la gioia provata quando incontrai per la prima volta questa città. Tutto quello che vedevo mi sembrava ancora un sogno uscito da uno dei tanti libri che per anni avevo letto, avevo studiato, avevo solo guardato. Mi ritrovai così a percorrere le strade che i più grandi avevano percorso, passando per le vie del vecchio romano impero, del Medioevo, incontrai messer Michelangelo che mi condusse per altri misteri…e ancora il dannato Caravaggio, il suo realismo, il manierismo, impressionismo, espressionismo, iperrealismo, pop art, arte povera…tutto racchiuso nelle stesse vie, piene di voci del passato miste a suoni del presente.
Io, ragazza sognante del mio piccolo sud, vedevo Roma come la città lontana, la città dove tutto poteva succedere, ma sopratutto la città della mangia della macchina da presa.
Fellini, Rossellini, Pasolini mi affascinavano…me ne innamorai come di tutto il resto.
Un grande salotto da attraversare in punta di piedi, ma come tutti i grandi salotti ha anche degli angoli non illuminati, te ne accorgi col tempo…Solo a Roma ci si può preparare a comprendere Roma…
non sono ancora ben certa di essere veramente qui, di aver visto quello che vidi, di aver sentito quello che sentii, forse è un sogno, o forse un incubo…
