Terra Madre, amata ed odiata, mi hai lasciato senza aria, e sono stata costretta ad uscire per poter prendere respirare.
Mi specchio nel ricordo del tuo mare, i pensieri interrompono il loro corso e sfociano in un unico sospiro, che sa di pace, di serenità.
La tua bellezza, che molti cercano di deturpare, mi nutre da lontano.
Ti hanno imbrattato il nome con sangue, paura, omertà; ma tu irrompi, ti fai spazio a gomitate, non ti lasci piegare, come le ginestre che nascono dove le colate laviche distruggono.
E sei un piacere per gli occhi e per l’anima.
Ti hanno tappato le ali con ingiustizie e discriminazioni, cara Terra Madre. Sei arida in tutto e viverti non è sempre facile. Una bella donna difficile da domare. Ma io ti spoglio dei tuoi difetti e mi prendo il tuo cuore caldo. L’affetto della gente, la bellezza del panorama, il cibo, il clima tropicale, le tradizioni intramontabili, l’unicità di un’isola che naviga in mezzo al mare. Sei tutto ed il contrario di tutto.
Come una Madre, vedi partire i tuoi figli in cerca di possibilità che il tuo ventre sterile non ha mai dato. E come una madre, li accogli a braccia aperte al loro ritorno. Stare lontani da te non è facile. Tutti lasciano il cuore nelle tue mani. Perché la notte senza il faro rosso della tua Etna, che illumina più della luna, disorienta. Perché il giorno senza il sole che ci alimenta, spegne. Riconoscerci è facile: abbiamo la lava che ci scorre nelle vene, il vento delle Eolie nei respiri, il mare nelle lacrime, il colore della nostra terra. E te in ogni fibra. Né con te, né senza di te. E consapevoli di ciò, vaghiamo per il mondo con una Trinacria incisa nell’anima.
Mi specchio nel ricordo del tuo mare, i pensieri interrompono il loro corso e sfociano in un unico sospiro, che sa di pace, di serenità.
La tua bellezza, che molti cercano di deturpare, mi nutre da lontano.
Ti hanno imbrattato il nome con sangue, paura, omertà; ma tu irrompi, ti fai spazio a gomitate, non ti lasci piegare, come le ginestre che nascono dove le colate laviche distruggono.
E sei un piacere per gli occhi e per l’anima.
Ti hanno tappato le ali con ingiustizie e discriminazioni, cara Terra Madre. Sei arida in tutto e viverti non è sempre facile. Una bella donna difficile da domare. Ma io ti spoglio dei tuoi difetti e mi prendo il tuo cuore caldo. L’affetto della gente, la bellezza del panorama, il cibo, il clima tropicale, le tradizioni intramontabili, l’unicità di un’isola che naviga in mezzo al mare. Sei tutto ed il contrario di tutto.
Come una Madre, vedi partire i tuoi figli in cerca di possibilità che il tuo ventre sterile non ha mai dato. E come una madre, li accogli a braccia aperte al loro ritorno. Stare lontani da te non è facile. Tutti lasciano il cuore nelle tue mani. Perché la notte senza il faro rosso della tua Etna, che illumina più della luna, disorienta. Perché il giorno senza il sole che ci alimenta, spegne. Riconoscerci è facile: abbiamo la lava che ci scorre nelle vene, il vento delle Eolie nei respiri, il mare nelle lacrime, il colore della nostra terra. E te in ogni fibra. Né con te, né senza di te. E consapevoli di ciò, vaghiamo per il mondo con una Trinacria incisa nell’anima.
Sappiamo che il mondo intero è passato da quì.